 Anna, docente di lettere precaria, accetta una supplenza annuale come insegnante di sostegno in una scuola secondaria di primo grado. Il compito sarà reso particolarmente arduo dalla gestione di un alunno di terza. Ma tra oggetti lanciati dalla finestra o branditi contro studenti e insegnanti e tastiere smontate e distrutte, emergeranno anche inaspettati slanci di altruismo e brillanti prove in alcune materie. Anna imparerà con fatica e quotidiano impegno a costruire un rapporto di fiducia con questo Gian Burrasca moderno, che la cambierà dal punto di vista professionale e umano per sempre.
Quello dell’inclusione scolastica e dell’azione dei docenti di sostegno è un tema complesso, delicato e, per alcuni, ancora controverso. Ma ognuno di noi, a scuola come nella vita, se accolto nella sua unicità può davvero sviluppare le proprie competenze e abilità e superare anche le peggiori burrasche.
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Tematica: Autonomie e integrazione sociale e lavorativa Disabilità Recupero e sostegno Formato: 15x21 Pagine: 78 | Rivolto a: Studenti, genitori, insegnanti Contenuti:
L’avente diritto
Cattedra di sostegno
Oppositivo provocatorio
Pop art
Lo scatolone
1991
Tecnologia
Vacanze di Natale
Nota sul registro
33 giri
Gentile Preside
Alessia
Tornado
Scrutini
Skateboard in classe
Alex Tempesta
L’esame orale
Collegio docenti
Agosto
La processione
Ringraziamenti
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circa 6 mesi fa
Letto tutto d’un fiato. Nel racconto emerge in maniera sensibile e piacevole l’intreccio fra la descrizione del disturbo, le dinamiche che ne scaturiscono, i disagi e le problematiche sia dal punto di vista dell’alunno che da quello dell’insegnante di sostegno e la vita emotiva di un’insegnante che vede sconfinare sensibilmente, nella propria intimità, i turbamenti legati al suo lavoro e insieme, la costante ricerca di soluzioni e strategie di aiuto all’alunno in un contesto scolastico talvolta sordo e indifferente, talaltra collaborativo. Complimenti… il viaggio nel testo mi ha parecchio emozionata.
circa 2 anni fa
Narrazione autobiografica e racconto si intrecciano così spesso che sembrano mescolarsi senza possibilità più di separarli. E forse è così. Bella lettura.