
L’algoritmo delle occasioni perdute
La matematica nella scuola della seconda metà del Novecento![]() Non è un libro di matematica, ma un libro in cui si parla dell’insegnamento della matematica fra il 1955 e il 2005 nelle scuole secondarie italiane, con attenzione a ciò che in quegli anni accadeva in Europa. Non è neppure un testo di storia: è piuttosto un ripensare a come sono cambiate le cose, e come i cambiamenti della società, italiana ed europea, abbiano influito sull’insegnamento, in particolare della matematica. Il titolo si riferisce al concatenarsi di eventi concernenti la matematica, a partire dagli anni Sessanta, eventi che spesso sono stati occasioni sprecate, non capite o troppo presto messe da parte. Si rivolge anzitutto agli insegnanti di matematica, giovani e anziani, in particolare a coloro che non conoscono o non ricordano e vogliono approfondire ciò che è successo nella seconda metà del secolo scorso; può essere un riferimento per chi si occupa di didattica della matematica, e per coloro che vogliono rinnovare il proprio insegnamento, alla luce di ciò che è accaduto negli ultimi cinquanta anni. Ma si rivolge anche a una fascia di lettori più ampia: dirigenti scolastici, educatori, genitori e a chiunque abbia a cuore i destini della scuola; o a chi semplicemente voglia conoscere qualche cosa di ciò che è accaduto a partire dagli anni Cinquanta, osservato da un punto di vista molto particolare ma significativo, quello dell’insegnamento della matematica.
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circa 7 anni fa
Sono docente di matematica e fisica in un liceo scientifico e ho appena finito di leggere questo testo molto interessante e piacevole che condivido nella quasi totalità. Quasi perchè di fronte alla possibilità di insegnare matematica e fisica in maniera più “piacevole” o più “interessante” senza scendere in banalizzazioni e superficialità trovo diversi ostacoli:
1. lo scritto di matematica all’esame di Stato che mi obbliga a fare il programma
2. il “dover” fare lo stesso programma per classi parallele con libri di testo uguali
3. numero di studenti elevato per classe
e un’altra serie di motivazioni che non si possono elencare per motivi di spazio. Ho provato a rinnovare continuamente l’insergnamento della matematica ma spesso sono gli stessi studenti a voler fare solo esercizi in funzione della verifica.