
Il cielo tra i banchi
Per una scuola profonda e sensibile che valorizzi la fantasia![]() Questi racconti ci fanno conoscere una scuola che si ispira al cielo e agli eventi naturali, e alle emozioni che evocano. Una scuola che include ogni alunno, con l’originalità delle sue caratteristiche, che non stigmatizza disattenzione e irrequietezza, ma le incanala. Una scuola che insegna, ed esige, il rispetto per l’ambiente. Una scuola che rifiuta razzismo e antisemitismo, e li combatte ovunque si annidino. Tutto ciò che molti avremmo voluto, e che oggi possiamo avere, operando insieme.
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circa 4 mesi fa
All’insegnante appassionato rimane sempre nel cuore un angolino in cui custodisce il ricordo dei suoi alunni e delle emozioni vissute tra i banchi di scuola. E Daniela li fa rivivere perché quella da lei descritta è una scuola viva ed emozionante, scevra di aridità, che mira alla formazione della persona con una coscienza civica e umana. Ogni racconto di “Il cielo tra i banchi” è da approfondire per gustarne le sfumature e perché, nella loro apparente leggerezza, sono molto profondi. Inoltre, ogni racconto è un canovaccio per una possibile rappresentazione a scuola. Complimenti all’autrice per lo stile di scrittura impeccabile!
circa 4 mesi fa
E’ sorprendente come l’autrice riesca, con questo suo libro, a battere in volata i tanti seriosi psicologi e pedagogisti che affollano l’etere. E ci riesce con il suo stile semplice, immediato, imperniato sulla narrazione di fatti veri o verosimili. Una lezione sul campo, insomma. Ogni racconto di questo volume contempla un aspetto particolare del rapporto docente-discente, esemplificato da episodi di vita vissuta dentro e fuori dell’aula. A partire dal racconto che dà il titolo alla raccolta: “Il cielo tra i banchi”, che mostra con arguzia il cambiamento di stile di una maestra che mettendo da parte i canoni tradizionali riesce a catalizzare l’attenzione degli allievi. “Il manuale dei castighi” ci presenta un altro docente che, aguzzando l’ingegno, individua un sistema originale per porre fine a un’interminabile diatriba tra due alunni. Grande spazio alla fantasia viene accordato dalle storie “Una gita ecofantastica” e “Con la testa tra le montagne”, che fanno appello alla sensibilità ecologica e naturalistica passando attraverso il richiamo di una gita all’aperto o la stimolazione a compiere un viaggio virtuale . “Chicchirichì” è invece il doppio colpo messo a segno dall’insegnante, che annulla le conseguenze di due pregiudizi (la presunzione e la discriminazione). Un vero e proprio elogio dell’immaginazione pervade le pagine del racconto “Un’oasi di lacrime” , mentre l’esigenza di coltivare la Memoria dei tragici eventi del passato è alla base del racconto “Alberto e io”, che si richiama a Primo Levi. La raccolta di Daniela è un coloratissimo mosaico di approcci pedagogici, per certi versi ispirati alla filosofia di Don Milani, ma estremamente originali nello stile e nell’impostazione. Un plauso incondizionato alla bravissima Daniela.
circa 4 mesi fa
Ho appena letto “Il cielo tra i banchi” e l’ho trovato scorrevole. Tutti i racconti sono piacevoli e si leggono velocemente. L’ultimo racconto “Alberto e io” è dedicato a Primo Levi e credo che si possa leggere nelle scuole soprattutto nella “Giornata della memoria”. E’ molto simpatico “Chicchirichì” che ci fa scoprire un modo originale di insegnare il rispetto per chi ha un colore della pelle diverso dal nostro.
circa 4 mesi fa
Il libro di Daniela Mirisòla è stato una felicissima sorpresa. E’ fantasioso e concreto allo stesso tempo. E’ molto utile sia da leggere ai propri figli e nipoti, che a scuola ai propri alunni.
Narra sette storie istruttive, ironiche e anche commoventi che sono tutte molto particolari.
Complimenti all’autrice.