
Storie di principesse, capitani e cavalieri
![]() Conosco personalmente alcuni dei bambini che hanno ispirato questi racconti, li ho visti orgogliosi di poter partecipare a qualcosa più grande di loro, «finire» in un libro, potersi ripetere in cuore che la loro storia serve anche ad altri. […] Ma c’è stata ancora una sorpresa, bella e inaspettata. Accorgermi di come queste storie mi abbiano portato a riconoscere, anche tra i banchi del liceo, qualche tratto di disagio, di grido soffocato in intemperanze irritate e irritanti. Allora, il tratto più caratteristico della scrittura di Monica, uno sguardo pieno di attenzione e di simpatia, di partecipazione sincera al dramma che si scatena nel segreto dei cuori, permette il salto che supera l’estraneità, la solitudine, e consegna un rapporto pieno di promessa. Uno sguardo di affetto e di bene può curare una ferita, anzi, è forse la prima cura. C’è un altro dono di cui sono cariche queste storie. Il saper attendere insieme. […] Le storie ricompongono il tempo e danno respiro al destino, cioè alla direzione e al senso delle cose e della vita. Dare senso a un disturbo, come la dislessia, corrisponde a un bisogno profondo, libera dalla paura e apre uno spiraglio. Basta un pertugio per far sorgere nell’anima la speranza di poter intravedere la piena luce. Queste storie non sono una risposta confezionata. Sono una proposta. Un esempio di come assumersi un compito. Quello estremamente affascinante dell’educazione. Genitori o insegnanti, non fa differenza. (Dalla presentazione della Prof.ssa E. Pagetti)
| ![]() Valutazione:
|
circa 9 anni fa
Quante principesse come Camilla e Gaia, quanti capitani Lorenzo… o cavalieri antipatici con i loro indomabili destrieri…
Ogni giorno, nella mia esperienza riabilitativa.
Storie emozionanti, efficaci descrizioni del vissuto e dei comportamenti di bambini con disturbo dell’apprendimento… e di chi è accanto a loro…
circa 10 anni fa
Le storie sono molto originali e si prestano a discutere con gli alunni sul tema della diversità. Grazie
circa 10 anni fa
http://www.piattaformainfanzia.org/book_detail.php?id=6426 La prima bibliovideoteca telematica in Italia che seleziona, organizza e condivide i saperi multidisciplinari utili a migliorare la condizione dei bambini e dei ragazzi in Italia e nel Mondo, parla di “Storie di principesse, capitani e cavalieri”
circa 10 anni fa
Mi sono innamorata della tenerezza di Camilla!
La sua attenzione e introspezione…quella voglia di rivalsa che, con la comprensione aiutata, la porta a germogliare!
Davvero un bel libro!
circa 10 anni fa
Il 30 Dicembre 2010 ”Storie di principesse, capitani e cavalieri” verrà presentato a Petriolo (Mc) nella ex Chiesa del Suffragio alle ore 21.00.
circa 10 anni fa
DIS – BLOG parla di Storie di principesse…
http://blog.edidablog.it/blogs/index.php?blog=535&title=title_2926&more=1&c=1&tb=1&pb=1
circa 10 anni fa
E’ un libro anche per educatori! E’ finita l’epoca delle decisioni a tavolino!!! E’ finita l’epoca delle ideologie!!! Se non si va “in barca con Capitan Lorenzo”, non ci si coinvolge con la realtà, non si avrà mai la percezione del problema. A tempo perso, alleno i ragazzi delle scuole superiori al calcio; ma quando mi sono accorto che molti a scuola andavano male e li perdevo, abbiamo messo in piedi una cooperativa di aiuto allo studio fatta di volontari; quando mi sono accorto che le mamme facevano una fatica terribile nell’organizzazione familiare a portare i bambini a calcio, abbiamo messo in piedi un servizio di trasporti; il prossimo passo sarà l’attenzione all’educazione affettiva e sessuale, poichè le proposte sono tante, contraddittorie e da alcune situazioni non si torna indietro. Occorre andare in barca con Capitan Lorenzo per capire; sennò “una volta non era così” e invece non è vero! “i ragazzi di oggi sono maleducati e peggiori” e invece non è vero; “una volta l’impegno col calcio era una cosa più seria di adesso” e invece non è vero; “una volta non stavano tutto il giorno davanti al computer” e invece stavano dvanti a qualcos’altro. Gli stessi lamenti li sento da parte dei medici sui pazienti…come se dovessero i pazienti adattarsi a loro e non viceversa! La Filosofa Edith Stein, divenuta carmelitana da origine ebrea, ha completato il suo ultimo libro “Scientia Crucis” ad Auschwitz con il suo sacrificio. Meno discorsi, più esperienza. In ogni occasione, occorre sempre scendere in barca con Capitan Lorenzo. E’ anche più facile.
circa 10 anni fa
Cara maestra di campagna, i miei complimenti riguardano soprattutto il liguaggio espressivo che hai usato: semplice ed efficace, conciso e discorsivo allo stesso tempo. Sei riuscita a spiegare dei concetti in modo semplice e chiaro molto più di quanto sia stato scritto in altri libri.
Ritengo che sia un vero e proprio capolavoro!!!
“Storie di principesse, capitani e cavalieri” non è un libro da leggere e riporre. È un libro da tenere sul comodino e consultare tutte le volte che se ne sente il bisogno.
circa 10 anni fa
carissima monica, ti ringrazio per i tuoi emozionanti e divertenti racconti,mi aiuteranno a comprendere con maggior sensibilita’ le difficolta’ dei bambini dislessici.
circa 10 anni fa
La lettura delle storie scritte da Monica mi ha aiutato a comprendere meglio il mondo in cui vivono alcuni bambini e, di conseguenza, a rapportarmi con loro in un modo nuovo, più rispettoso della loro personalità. Nella descrizione di quei bambini ho trovato alcuni tratti che mi hanno ricordato i miei alunni e mi sono accorta che ciò che conta principalmente non è cercare di cambiare gli aspetti che sembrano “stonati”, ma trovare la strada per entrare in contatto con loro, perché possano cogliere la vicinanza di qualcuno che li prende per mano e li sostiene mentre percorrono il loro cammino. Per questo ringrazio molto l’autrice! Paola
circa 10 anni fa
E’ come osservare questi bambini dal loro punto di vista ed entrare in sintonia con loro. Vedere dal loro punto di osservazione ci fa più vicini a loro e nello stesso tempo ci aiuta ad accettare quelli che per noi, ma solo per noi, sono i loro limiti. Ho trovato queste storie illuminanti. Complimenti all’autrice