Autoefficacia genitoriale

Un valido strumento per crescere bambini consapevoli e sicuri di sé

Serena De Luca

«No, non è mia intenzione farvi cambiare idea sulla scelta di diventare mamme o papà. Ma è necessario saperlo: essere genitori non è facile, anzi è tutto il contrario di ciò che per definizione è ritenuto facile».

Sentirsi efficaci come persone e come padri e madri non vuol dire figurarsi di esserlo sulla base di credenze non solide o, peggio, superstiziose, ma è piuttosto il frutto di un severo lavoro su se stessi, condotto per amore dei figli e di se stessi. È il risultato di studio, tentativi ed errori, correzioni, ascolto, cadute e risollevamenti. Essere genitori è un vero e proprio percorso a ostacoli. Sentirsi efficaci, in questo senso, vuol dire avere la consapevolezza da un lato che non si può essere perfetti, dall’altro che non deve mai venire meno da parte nostra il desiderio di migliorarci.

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LE RECENSIONI
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  1. (1)

    gavina marandola

    Ogni inciso è stato motivo di pausa, riflessione ed autovalutazione, spesso severa con me stessa, fino ad infiltrarsi nelle intercapedini della mia autoefficacia personale e materna.
    Essere genitori presuppone un saper essere, prima ancora del sapere e del saper fare. È per una coppia il progetto di vita più intimo e ambizioso, e indubbiamente il più impegnativo. In continua evoluzione/rivoluzione ed elaborazione. “È un vero percorso a ostacoli. Non è facile, anzi è tutto il contrario di ciò che per definizione è ritenuto facile”.
    L’autrice è una rivelazione in ogni suo campo di applicazione.
    Un onore per me leggerla ogni volta, analizzarmi attraverso le sue parole e formarmi.
    Indubbiamente “Un valido strumento per crescere bambini consapevoli e sicuri di sé”.
    Prendo in prestito uno fra i molteplici punti davvero belli e densamente significativi di questo prezioso libro e mi piace dedicarlo ai miei figli:
    “L’unico modo per essere genitori perfetti è ammettere di non poterlo diventare, ma essere in grado di rispondere efficacemente ai bisogni dei propri figli, sbagliando e cadendo, con la volontà e la predisposizione giusta per rimettersi in carreggiata e ripartire. Ammettere la possibilità di errore e avere l’abilità di rispondere a tale errore è l’unico modo di essere genitori efficaci, non perfetti.”